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venerdì 28 gennaio 2011

Il Renzin fuggiasco (opera burlesca di Gabrielante da Casciano - sec.XIV)

"Per me si va dentro l'età demente,
per me si va nell'etterno fragore,
votommi in massa la confusa gente,
volli la completa immunitate
e il partito dell'amore.
Dinanzi a me non fuor leggi varate
se non immonde
e io immondo duro.
Lasciate ogni speranza o voi che votate!"

Queste parole dal concetto oscuro
sentii dette un giorno a Porta a Porta.
Un ghigno ottuso ed un insetto impuro
vomitavano infamie d'ogni sorta.
Ed io Renzino, villan con muso di pagnotta
recommi da Fiorenza alla villa di quel nano
"ogni dignità convien che qui sia morta"
ripetei mesto e col cappello in mano.
Qual scena viddi in quella gran dimora
ricco era l'atrio in puttane e maiale molte
dispensate ch'eran da tale Lelemora
offerte al nano per le grane assolte.
E fra i corpi ibbondi e le carfagne
fu ch'io viddi il nano sommerso infra le troje
lontan dai tribunali e dalle loro lagne
ei stava come un prince avulso dalle noje.

Ei sedeva tronfio sovra uno schienal di culi
sorridente come jena mi disse d'approcciare
io seguitai radente attento a quei tre muli
con man sul culo e senza dimandare.
"Renzo, mio specchio, non devi qui spaurire
quel che vedi intorno non son altri che tuoi pari
quivi vieni che abbiam molto acché spartire
lascia querci, olivi e i simboli tuoi cari.

Allor che m'ebbe egli invitato
palesossi forma grande nella stanza
un triangolo alto piedi cento e più di lato
ripienava dello spazio ogni mancanza.
Pregna d'estasi la mente cadd'io assiso
regnava nel triangolo un occhio in mezzo
e pensando che del divin quel fosse il viso
mi prostrai umil servo di quel pezzo.

"O grandissimo, o prezioso, o tu immenso
che dall'alto discendesti sul tuo ancello
indica a me servo della vita il senso
che farò del core mio il templar più bello."
"Stolto! Bischero! Cosa pensi sia 'sta forma?"
m'uccellava il nano in cor con la sua fronda
"Se fosse Iddio saremmo tutti fuori norma,
come melma ribattuta al fiume in ogni sponda.
Quel che tu vedi è dei massoni il segno
ma della cosa in tutto me ne infotto.
Fu ch'io detti lor mia poca alma in pegno
in cambio di governo misero e corrotto.
La sola cosa che di quel segno ammiro
ché del resto son tutte cose strambe
è che la cosa ha più del bove il tiro
come quel che han le donne tra le gambe.
............(continua)............

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